Offscreen n. 24

Offscreen è una pubblicazione indipendente australiana nata allo scopo di portare su carta, con maggiore cura e profondità, alcune discussioni sulla tecnologia delle quali possiamo trovare maree di materiali online.
È un tentativo solido, che cerca bilanciamento di opinioni, di raccontare come sta cambiano la tecnologia e come la tecnologia cambia l'uomo. 
Dato che le nostre decisioni vengono sempre più prese da algoritmi basati su set di dati in costante crescita e la nostra ossessione per la crescita perpetua raggiunge i suoi limiti naturali, dobbiamo urgentemente rivalutare cosa dovrebbe essere il "progresso tecnologico".
Attraverso interviste approfondite e una vasta gamma di collaboratori, Offscreen esamina il ruolo della tecnologia di oggi e il suo potenziale per far avanzare o danneggiare l'umanità e la nostra interdipendenza con altre specie. La rivista guarda oltre la definizione convenzionale di successo imprenditoriale in campo tecnologico e punta i riflettori su persone, progetti e idee che offrono una visione più inclusiva, equa e sostenibile del futuro.

Lingua: inglese
Dimensioni: 16x22 cm

ISSUE 24
In questo numero:
- Ali Alkhatib Ingiustizia algoritmica: l'esperto di interazione uomo-computer espone i pregiudizi profondamente radicati nelle IA di Big Tech.
- Jutta Treviranus Il visionario del design inclusivo ci parla del perché la diversità è la nostra più grande risorsa e l'inclusione la nostra più grande sfida.
- Xiaowei Wang "La modernità è andata fuori dai binari": dare un senso ai sistemi intrecciati che collegano Shenzhen e la Silicon Valley.
- Jillian C. York La scrittrice e attivista per la libertà di parola è alle prese con l'impossibile problema di moderare il discorso del mondo.