Manifesto 2024 - Intelligenza Sentimentale

Umberto Eco nel 1964 li definiva Apocalittici e Integrati: da un lato gli scettici e critici, snob diremmo oggi, dei mass media, dall'altro gli ottimisti, entusiasti fino all'ingenuo. Sono passati 50 anni, ma la storia, si sa, è fatta di corsi e ricorsi, così ci ritroviamo ancora una volta alle prese con nuove, destabilizzanti, tecnologie.
In un mondo diviso tra fotografi che scattano interi editoriali seduti al pc, con immaginifiche location e modelli generati dall'AI, e i loro detrattori totali che gridano alla follia e alla mancanza di professionalità, noi ci chiediamo solamente una cosa: la mente umana rimarrà sufficientemente fresca, lucida ed inimitabile da saper riconoscere d'istinto ciò che è reale da ciò che è prodotto da un'intelligenza artificiale?
 
L’intelligenza generativa alla portata di tutti è un fenomeno straordinario che accogliamo con grande positività e infinite possibilità, ma il fare umano, la sua capacità di pensare, creare e risolvere problemi non solo con la razionalità, ma con empatia, emozioni, percezioni e, soprattutto, imprevedibilità, non potrà, almeno nel breve, essere replicato da nessuna macchina, che resta uno strumento al nostro servizio. 
 
Questo concetto all’apparenza banale, ma sulla cui reale complessità l’uomo si interroga da ben prima dell’avvento dell’AI, è al centro dell'edizione 2024 del nostro festival e, prima ancora, è indirettamente al centro di ogni magazine che con cura custodiamo e divulghiamo. Una rivista non solo è un oggetto tangibile, materico, con una forma, un peso, una particolare porosità al tatto e anche uno specifico profumo, tutte caratteristiche che già di per sé rendono ogni magazine diverso dall’altro, ma è anche un oggetto fatto di scelte, passioni, notti insonni, discussioni, team creativi che si confrontano e che dedicano ad ogni singola uscita competenze, tempo e spinta artistica. La seconda edizione di Mag To Mag esplora cosa c’è dietro ogni progetto editoriale, cosa lo rendo unico e straordinariamente umano, ma esplora anche le ibridazioni, i confini che si confondono, le frontiere che con consapevolezza vengono oltrepassate, perché crediamo che i tempi siano maturi per mescolare umano e artificiale che, in fin dei conti, altro non è che un’estensione della natura umana. 
Da laboratori di risograph a riviste nel metaverso o smaterializzate in 3D, da un workshop sui tipi di carta e uno uno sulle rilegature, raccontiamo esperimenti per immagini e parole che si possono realizzare con l’AI, ci facciamo raccontare la facilità con cui attraverso strumenti come Chat Gpt si possono creare in poche ore “archivi” digitali che all’intelligenza umana costerebbero settimane, se non mesi di fatica. Al centro resta però l’uomo, con quello che per noi è uno dei suoi prodotti culturali più completi: il magazine. Questa unione perfetta di tutto: cultura fuori dagli algoritmi, profondità di ragionamento, sperimentazione, provocazione, bellezza e matericità. 
 
L’intelligenza umana è e resta, appunto, "intelligenza sentimentale", ed è proprio quest’ultimo aggettivo che separa noi e l’AI, se non altro perchè i sentimenti (e non intendiamo in senso romantico) sono una di quelle cose che, come “la dolcezza al core” dantesca, “intender non la può chi non la prova” e in un magazine i sentimenti, al pari dei fogli che lo compongono, pesano ancora.