Pessima

Pessima è una rivista d'arte transgender e non binaria

Si tratta di un progetto annuale e indipendente con sede a Milano, che offre un punto di convergenza nella rappresentazione delle soggettività Trans* e indaga il modo in cui si esprimono attraverso la giovane arte contemporanea.

Il primo volume presenta 16 artisti (ognuno di loro è presentato con un'intervista originale e editoriale fotografico), 3 romanzi grafici e una breve storia illustrata.

Una raccolta che evidenzia l'eterogeneità dei soggetti rappresentati, trattando temi come l'autorappresentazione, la sperimentazione, la mutazione e le estensioni del corpo

Il nome "Pessima" cita una parola spregiativa, legata a ciò che l'opinione pubblica spesso pensa della comunità Trans*. Reclamandolo, capovolgiamo il paradigma sociale, sostituendo l'odio con l'orgoglio che deriva dall'autodeterminazione.

Il contributo di Pessima al campo editoriale è un nuovo punto di vista sulle tendenze dell'Arte Contemporanea, concentrandosi sulle nuove pratiche dell'arte post-umana e d'avanguardia che stanno emergendo attraverso le attività dei giovani creativi Trans*. 

In sostanza, si tratta di un progetto volto ad ampliare la nostra comprensione del genere e dell'identità, fungendo anche da archivio per tali tendenze contemporanee. 

"Crediamo che una rivista di prospettiva Trans* sia cruciale per la nostra comunità. Il nostro obiettivo è quello di creare una rete in cui siamo in grado di supportare, economicamente e artisticamente, gli artisti emergenti Trans* mentre cresciamo come collettivo. Abbiamo già avuto l'opportunità di interagire con molte sensibilità interessanti, formando una connessione che va in entrambe le direzioni: Cresciamo come aiutiamo e siamo aiutati a crescere".