WAITHOOD Magazine
WAITHOOD Magazine è dove/quando/come ci riuniamo a sognare e pensare strategie di accesso al nostro futuro in libertà. Questa rivista emerge dalle intersezioni tra Black agency, arte contemporanea e città, con l'obiettivo di produrre e far circolare conoscenze con la potenza di salvare il nostro futuro dalle mani del presente.
Partendo da investimenti iniziali nella comprensione delle condizioni attuali in cui ci si aspetta che gli artisti neri prosperino, il progetto della rivista adotta un tono contestuale, in quanto sfrutta un approccio critico alle nozioni di tempo, offrendo molteplici letture della condizione attuale, considerando non solo la nozione distorta del passato ma anche il ruolo dei silenzi, della memoria e della nostalgia. Questo approccio presenta le seguenti possibilità e obiettivi della rivista: Articolare ed apprezzare strumenti analitici dai quali iniziano ad essere necessari e ad emergere nuovi vocaboli; Comprendere il tempo come una risorsa infinita, profondamente implicata dallo spazio; Prestare attenzione all'immaginazione nera e alle sue modalità operative.
È fondamentale per noi per trovare le condizioni adatte all’'immaginazione per operare, rendendo l'atto di immaginare un case study esso stesso, permettendoci di interrogarsi circa i limiti e le impossibilità che il presente dà ai popoli neri. È proprio dall'impossibilità che l'intervento della rivista comincia a dispiegarsi. Soffermandosi nella maggior parte dei casi sulle infrastrutture coloniali ereditate dai coloni, la rivista offre una controlettura del 'worlding', riducendo tutti i tipi di normalizzazione come mero prodotto di un'immaginazione bianca che può essere afferrata nel concetto di modernità.